martedì 19 marzo 2019

银川 Yinchuan

“...io so che una cosa è reale e l’altra invece un sogno, ma continuo a dimenticarmene, così entrambe sono vere. Non riesco più a distinguerle. Non so più qual è la storia vera.”

“Scegli quella bella... “ disse lei “è quella, la storia vera. Tu stai cercando di raccontarmi la tua storia, giusto? 
Oh povero ragazzo che sei. Non deve essere per forza così. Esci dall’acqua, le cose possono essere diverse. Ci sono qui io. Non devi scegliere di essere solo.”

Si chinò su di lui e lo baciò teneramente sulla fronte, e su entrambe le guance. Si raddrizzò a rimirarlo. Gli accarezzò la mano. Poi si chinò di nuovo, facendo il gesto di baciarlo, ma si fermò, fissandogli il petto.

“Che c’è?” Le chiese.

“Una sciocchezza” rispose. E si coprì la bocca.

“No, invece. Dimmelo.”


“Ero abituata ad abbassare gli occhi su mio marito e a vedere la mia faccia sul suo cuore. Non ho mai conosciuto qualcosa di diverso.”




giovedì 7 marzo 2019

成都 Chengdu

Secondo Liu, il miglior ristorante di Hot Pot è una pomposa sala ricevimenti a due piani color oro-marrone mogano, che affaccia su una via trafficata accanto ad un cavalcavia. 



Accanto al locale, per fortuna, c'è un rassicurante rivenditore di tutto dalle luci fredde-sabato sera d'autunno, in cui Liu compra una magra lattina bianca di latte di soia, utile a lenire le ustioni causate dall'hot pot. 



Il vento è forte e il cielo è ancora più nero a causa dei nuvoloni. A breve ci sarà una tempesta, ma Dong e Feng non se ne curano, e rimangono sulle loro moto sotto al cavalcavia, tra bottiglie di birra verdi vuote e carrelli della spesa polverosamente unti. Le insegne rosse dei negozi sono più alte dei negozi stessi, ma le luci sui caratteri eccitano la notte della città.
Noi, al contrario dei due campagnoli in canotta, ci affrettiamo ad abbracciarci verso Dong Men Bridge, dove ad aspettarci ci sono le foglie verdi come l'uranio e il trentesimo piano di un palazzone anni'70, nostro nido a scadenza. 



La campanella all'ingresso del Family mart è sorda ed avvolgente, come l'odore di brodo di maiale allo zenzero e salsa di soia. Stasera, oltre alle Tsingtao beer, compriamo anche le lattine di caffelatte nestcafè dolcissimo, da restituire alla dispensa della proprietaria. 
In tre giorni non mi sono ancora seduto sulla sdraio di fronte al panorama. Il rumore ovattato delle strade e dei grattacieli di notte è la sensazione più rassicurante provata in vita mia. Mi rassicura che sto vivendo.



sabato 2 marzo 2019

长春 Changchun

Di giorno, se non ci fosse la macchia grigia di cemento, la piana di Changchun sarebbe solo un’infinita steppa di terra farinosa, pressata come un hamburger dal freddo del cielo. Ed invece, grazie all’uomo, il marrone spento e l’azzurro esanime possono liberamente mischiarsi all’angoscia, la stessa della domenica pomeriggio, del color grigio-palazzo popolare; o anche, non raro, ad un più malinconico beige.
Di notte, invece, il freddo lascia il posto ad un più caldo e nebbioso color ruggine, che gradualmente si schiarisce verso l’ambra, in corrispondenza delle luci della strada e dei palazzi. 

Il nostro palazzo è alto quasi trenta piani, ma di notte si vede a malapena. Il bianco e il verde dell’insegna del Family Mart illuminano il portone d’ingresso al cortile interno; ma, spazio dieci metri, e il sentiero è di nuovo nel semibuio. Il vento stasera ha spazzato via l’inquinamento, e io ne approfitto per bere una 青岛啤酒, oscillandomi su un’altalena. Tra un sorso e l’altro leggo i caratteri, Birra Tsingtao, la nostra birra, sempre.
Oltre quattro ciuffi di Pampas Grass ci sono noi che camminano sul cemento rosa del sentiero. Conformo i miei passi ai tuoi passi, non m’importa che è scomodo. I tuoi occhi sorridono, chiudendosi in strette fessure. Attorno è ancora scuro... abbiamo ancora qualche metro per essere felici.
La Tsingtao è finita, dev’essere partito il taxi.