Accanto al locale, per fortuna, c'è un rassicurante rivenditore di tutto dalle luci fredde-sabato sera d'autunno, in cui Liu compra una magra lattina bianca di latte di soia, utile a lenire le ustioni causate dall'hot pot.
Il vento è forte e il cielo è ancora più nero a causa dei nuvoloni. A breve ci sarà una tempesta, ma Dong e Feng non se ne curano, e rimangono sulle loro moto sotto al cavalcavia, tra bottiglie di birra verdi vuote e carrelli della spesa polverosamente unti. Le insegne rosse dei negozi sono più alte dei negozi stessi, ma le luci sui caratteri eccitano la notte della città.
Noi, al contrario dei due campagnoli in canotta, ci affrettiamo ad abbracciarci verso Dong Men Bridge, dove ad aspettarci ci sono le foglie verdi come l'uranio e il trentesimo piano di un palazzone anni'70, nostro nido a scadenza.
La campanella all'ingresso del Family mart è sorda ed avvolgente, come l'odore di brodo di maiale allo zenzero e salsa di soia. Stasera, oltre alle Tsingtao beer, compriamo anche le lattine di caffelatte nestcafè dolcissimo, da restituire alla dispensa della proprietaria.
In tre giorni non mi sono ancora seduto sulla sdraio di fronte al panorama. Il rumore ovattato delle strade e dei grattacieli di notte è la sensazione più rassicurante provata in vita mia. Mi rassicura che sto vivendo.
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